MEDAGLIA DEL SACRO CUORE
Medaglie Religiose in oro e in argento


La medaglia del sacro cuore è realizzata in oro 18kt e potrete ammirarla qui nella nostra vetrina online.

La medaglia è rotonda con un diametro di 16mm, con incisione a conio (fronte e retro) ed è curata proprio come un vero e proprio monile prezioso da portare sempre: lucida nei contorni e satinata al centro dove da un lato vi è raffigurato il Gesù a mezzo busto,con il famoso cuore al centro del suo petto coronato di fiamme e spine e la sua mano destra che lo indica come gesto di invito alla confidenza nella sua misericordia; dall’altro lato vi è raffigurata invece la madonna con il bambino Gesù sulle ginocchia, simbolo di un amore puro e materno che va al di là di ogni spiegazione iconografica




Le origini dell’iconografia

La devozione al sacro cuore di Gesù, risale precisamente al medioevo, grazie soprattutto alle testimonianze di alcuni santi che avevano avuto visioni  o rivelazioni, e successivamente i gesuiti ne propagarono il culto nell’america del sud. Ne scaturirono un grande incremento, le visioni che ebbe S. Margherita Maria Alocoque il giorno delle festività di S. Giovanni Evangelista, nel 1673.


sacro cuore
 

In adorazione dinanzi il SS sacramento, ad essa apparve Gesù, con il cuore in petto circondato di fiamme, coronato di spine e sormontato da una croce.

Questa rappresentazione è datata 1870 ed è strettamente legata al voto nazionale di costruire la basilica di Montmatre (Parigi). In quest’ epoca, difatti, dopo gli orrori provocati dalla rivoluzione francese, la devozione al sacro cuore di Gesù venne proposta come sinonimo di un ritorno ai valori cristiani. La sacra congregazione del santo uffizio ancora il 26 agosto 1894 raccomandava questa immagine per la sola devozione privata, proibendone l’esposizione sull’altare e qualsiasi forma pubblica.


Il culto del sacro cuore era soprattutto proposto, infatti, ai peccatori e rappresentava un valido strumento di salvezza anche per chi non avesse i mezzi o la salute di compiere grandi gesti. La canonizzazione del sacro cuore deve attendere il 1907; l’immagine, divenuta oggi iconografia del sacro cuore, è ispirata alle visioni della santa monaca francese Margherita Maria Alocoque.Il primo pittore che ci riporta l’immagine del sacro cuore è Pompeo Girolamo Batoni (Lucca, 1708- Roma 1787), nel 1780 circa, su richiesta di una regina del Portogallo: il Cristo sostiene con la sinistra un cuore fiammeggiante, con la destra compie un gesto come invito alla confidenza nella sua misericordia. Nel secolo XVII Gesù apparve ripetutamente (per 2 anni consecutivi) a S. Margherita Maria Alocoque, lamentandosi che gli uomini non si rivolgevano alla sua infinita misericordia per implorare le grazie necessarie per la vita spirituale, perciò egli le chiese di istituire la devozione del primo venerdì di ogni mese, per nove mesi consecutivi, promettendo a chi avesse onorato il suo cuore, ricchezze di amore e benedizioni.




Preghiera

“Amore e soffrire sia la tua divisa: un sol cuore,
Un solo amore,
Un sol Dio.
Il mio amore regna
nella sofferenza: trionfa nell’umiltà.”



Le volontà di S.Margherita, messaggera di Gesù S. Margherita scrisse le sue volontà: “Benignissimo Gesù che nella tua infinita misericordia prometti la grazia della perseveranza finale a quelli che si comunicheranno in onore del tuo sacro cuore, il primo venerdì di ogni mese per nove mesi consecutivi.. Ricordati di queste promesse e a me che sto per riceverti con questo fine e intenzione, concedi che viva nella tua grazia e muoia destando tutti i miei peccati, sperando nella tua ineffabile misericordia e ottenendo la bontà del tuo divin cuore, e così sia.”


Dio è Amore, nessuno che non abbia provato dentro di se questa certezza può dire di avere fede.
C’è lo dice chiaramente anche Giovanni nella sua lettera (4 , 8-19)


Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. In questo si è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui. In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi. Da questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha fatto dono del suo Spirito. E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo. Chiunque riconosce che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio. Noi abbiamo riconosciuto e creduto all'amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui. Per questo l'amore ha raggiunto in noi la sua perfezione, perché abbiamo fiducia nel giorno del giudizio; perché come è lui, così siamo anche noi, in questo mondo. Nell'amore non c'è timore, al contrario l'amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell'amore. Noi amiamo, perché egli ci ha amati per primo. "


(fonte ispiratrice www.cartantica.it)


 
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